Ecomosaico del Carso: in recupero agricolo 58 ettari di landa

È stato presentato in questi giorni il progetto ‘Ecomosaico del Carso’, dedicato a recuperare e mantenere 58 ettari di landa carsica grazie alla collaborazione tra una lunga serie di aziende e organizzazioni private e pubbliche. Il progetto è stato creato e scritto dal GAL Carso, vede il Comune di Monfalcone come capofila di un lungo partenariato ed è stato finanziato dal PSR della Regione Friuli Venezia Giulia, Misura 16.5.1.

Il presidente del GAL Carso, David Pizziga, ha detto in merito al progetto: «Abbiamo finalmente un progetto per ripristinare 58 ettari di terreni e dunque per eseguire lavori di risanamento sulla landa carsica invasa e abbandonata. Il GAL Carso continua a lavorare per il benessere della comunità e dei vari attori locali e siamo convinti che il progetto Ecomosaico contribuirà ulteriormente allo sviluppo dell’agricoltura, della zootecnia e del turismo. Siamo inoltre convinti che si stiano aprendo anche nuove e interessanti opportunità di lavoro».

COSA È L’ECO-MOSAICO?

L’ecomosaico (o in sloveno eko-mozaik) è un progetto di recupero e valorizzazione del Carso attraverso le peculiarità intese come “negative”, che hanno contraddistinto per tutti questi tempi l’Altopiano. L’ecomosaico, perciò, vuole essere uno strumento per la gestione equilibrata delle risorse naturali e agricole, andando a migliorare la qualità ambientale per entrambi i contesti, coinvolgendo i numerosi attori nella co-decisione di sviluppo futuro del Carso. Infine, l’ecomosaico vuole essere anche strumento di comunicazione e di posizionamento alto territoriale, con risvolti positivi per l’agroalimentare, la popolazione residente e il turismo. Il tema è molto complesso ed articolato, e in questa fase il progetto si concentra principalmente su due aspetti chiave, ovvero il recupero della landa carsica attraverso la pulizia e il pascolamento e la pulizia del bosco carsico.

PERCHÉ IL CARSO HA BISOGNO DI QUESTO PROGETTO?

Il progetto rappresenta un test, per strutturare uno strumento utile e funzionale per salvaguardare da un lato la natura, mantenendo la biodiversità e migliorando la qualità della vita delle persone e dall’altro migliorare la qualità della produzione agroalimentare sfruttando la ricchezza naturalistica territoriale.

COSA È NATURA 2000?

Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici. (fonte: Ministero dell’Ambiente)

CHE RUOLO AVRANNO GLI AGRICOLTORI E LE COMUNELLE NEL PROGETTO?

Il Progetto ha un carattere molto operativo, infatti, mira a recuperare circa 58 Ha di superficie di habitat naturalistici importanti per la rete ecologica Natura 2000. Da questo punto di vista gli agricoltori e le comunelle dovranno attivarsi a ripulire la landa dalla boscaglia, per lo più rappresentata dal sommacco, introducendo poi gli animali al pascolo in modo da ristabilire la flora tipica. Allo stesso tempo in altri appezzamenti si provvederà a migliorare la qualità boschiva, tramite la pulizia dal sommacco, e la selezione delle piante forestali migliori per favorire la crescita di un bosco sano.

QUALI SONO LE TEMPISTICHE?

A partire da settembre inizieranno i lavori di recupero ambientale e dovranno concludersi entro la fine del 2022. Accanto alle attività fisiche di recupero ambientale si svolgeranno anche le altre attività, ovvero gli incontri con i partner ed altri attori per valutare l’operato, l’attività scientifica di monitoraggio dei lavori (svolto dal UNITS – Dipartimento scienze della Vita), sviluppo di uno strumento interattivo per valutare le dinamiche di conservazione ed infine la realizzazione di un evento dimostrativo e divulgativo. Il tutto rientrerà nella cornice dell’intervento del capofila, Comune di Monfalcone, che sistemerà un percorso che toccherà una parte degli interventi ambientali.

COME SARÀ CAMBIATO IL CARSO ALLA FINE DEL PROGETTO?

Al di là del lavoro fisico e 58 Ha di habitat recuperato (45 di landa e 13 di bosco, consideriamo che negli ultimi 70 anni il Carso perde 2000 Ha di cui per il 70 % sono prati e pascoli magri) il progetto sarà un ottimo modello per lo sviluppo sostenibile futuro del Carso, dove si porrà al centro dell’attenzione il ruolo degli agricoltori/allevatori quali gestori del territorio.

QUALI SARANNO I BENEFICI DAL PROGETTO PER LA FLORA E LA FAUNA?

Nei 58 Ha di superficie recuperata si svilupperà la flora resistente alla siccità ed al calpestio tipico della landa carsica e anche diverse specie dell’erpetofauna e ornitiche che gravitano intorno agli spazi aperti. Esempio le lepri e i fagiani giovano di spazi aperti (mentre hanno difficoltà in spazi chiusi, come l’attuale boscaglia carsica) come anche il Gufo reale. Negli interventi boschivi, questi potranno svilupparsi in un bosco maturo e nelle aree in cui si provvederà alla pulizia potranno svilupparsi le Peonie selvatiche oppure troveranno riparo le due specie di picchio tipiche della zona.

QUALI SONO I VANTAGGI CHE ARRIVANO AL CARSO DAL FAR LAVORARE INSIEME PIÙ SOGGETTI TRA AZIENDE E ISTITUZIONI?

La complessità e la ricchezza del Carso hanno bisogno di una pluralità di soggetti pubblici e privati che lavorino insieme per raggiungere un comune obiettivo, ovvero lo sviluppo sostenibile del Carso. Lo sviluppo sostenibile deve necessariamente passare anche attraverso la sostenibilità economica e sostenibilità sociale e non solo attraverso quella ambientale. Solo il dialogo ed il confronto tra parti, anche tra i diversi allevatori o il rapporto tra allevatori e accademici possono dare delle indicazioni utili per migliorare le condizioni normative ai legislatori.

QUALI SONO LE DIFFICOLTÀ A REALIZZARE COME PROGETTI COME QUESTO IN CARSO?

Le difficoltà sono molteplici e su più livelli. Il principale, come in questo caso, è ottenere informazioni sull’uso del suolo attendibile, ottenere informazioni sulle possibili destinazioni d’uso delle aree, avere una visione grafica delle aree degne di nota da recuperare e quali siano gli obiettivi e monitoraggio di conservazione regionali cioè quanti ettari di landa carsica dobbiamo mantenere e se li stiamo mantenendo, li abbiamo raggiunti, superati. Un altro tema è stata la titolarità di conduzione, ovvero le odissee relative alla legittimità di conduzione delle proprietà collettive, dove appunto o le particelle sono in contenzioso tra Comunelle e Comuni oppure le Comunelle non vengono riconosciute. Un’ultima, ma superabile con il tempo, è la difficoltà a intercettare aziende agricole e allevatori di dimensioni sostenibili che possono affrontare qualche anno di gestione per fini naturalistici e che abbiano sufficiente esperienza in materia.

CHI SONO I PARTNER DEL PROGETTO

Il partner capofila è il Comune di Monfalcone, mentre i partner sono: Comune di Duino – občina Devin Nabrežina, Comune – Občina Doberdo del Lago – Doberdob, Comune Občina Ronchi dei legionari, Università degli studi di Trieste – Dipartimento delle Scienze della Vita, GAL Carso – LAS Kras, Agrarna Skupnost, Associazione Culturale Landa Carsica – Kraška gmajna, Società agricola Kohisce srl, Azienda agricola e agrituristica Kovac di Ivan Kovac, Az. Agr. Ferfolja di Ferfolja Andrej, Soc Agr. Kmetija D.F., Jus Comunella denominata “Nabresina Gemeinde”, Srenja Boršt denominata “La Comune di Boršt, Srenja Boljunec denominata “Bolliunz comune”, Srenja – Comunella denominata “Gročana comune”, Jus Comunella denominata “La comune di S.Croce”, Consorzio Boschivo di Padriciano – Gozdna Zadruga v Padričah, Jus Comunella Repen denominata “Frazione Rupingrande del Comune di Monrupino”, Jus Comunella Trebiciano denominata “La Comune di Trebich”.

PER INFORMAZIONI SUL PROGETTO

Aleš Pernarčič è il responsabile del progetto per il GAL.
Puoi contattarlo scrivendo a pernarcic@galcarso.eu

SULLE FOTO IN QUESTA PAGINA

Le immagini di questa pagina sono tratte da vecchie cartoline dedicate al carso in vendita su ebay: Basovizza e Santa Croce.